linee guida palestre 17 maggio

LE PRIME  LINEE GUIDA UFFICIALI SU COSA FARE PER LA RIAPERTURA IN SICUREZZA DI PISCINE RICREATIVE E PALESTRE SI TROVANO IN QUESTO DOCUMENTO:

LINEE DI INDIRIZZO PER LA RIAPERTURA DELLE ATTIVITA’ ECONOMICHE, PRODUTTIVE E RICREATIVE - Conferenza Stato Regioni – 16 maggio 2020
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Documento che è stato totalmente recepito all'interno del DPCM del 17 maggio.


IL DPCM DEL 17 MAGGIO 2020 , ARTICOLO 1 AL PUNTO F) e G) in merito alla attività sportiva recita:   DOWNLOAD

f) l’attività sportiva di base e l’attività motoria in genere svolte presso palestre, piscine, centri e circoli sportivi, pubblici e privati, ovvero presso altre strutture ove si svolgono attività dirette al benessere dell’individuo attraverso l’esercizio fisico, sono consentite, nel rispetto delle norme di distanziamento sociale e senza alcun assembramento, a decorrere dal 25 maggio 2020.

A tali fini, sono emanate linee guida a cura dell’Ufficio per lo Sport, sentita la FMSI, fatti salvi gli ulteriori indirizzi operativi emanati dalle regioni e dalle province autonome, ai sensi dell’art. 1, comma 14 del decreto-legge n. 33 del 2020.
Le Regioni e le Province Autonome possono stabilire una diversa data anticipata o posticipata a condizione che abbiano preventivamente accertato la compatibilità dello svolgimento delle suddette attività con l’andamento della situazione epidemiologica nei propri territori e che individuino i protocolli o le linee guida applicabili idonei a prevenire o ridurre il rischio di contagio nel settore di riferimento o in settori analoghi; detti protocolli o linee guida sono adottati dalle regioni o dalla Conferenza delle regioni e delle province autonome nel rispetto dei principi contenuti nei protocolli o nelle linee guida nazionali;

g) per l’attuazione delle linee guida, di cui alle precedenti lettere e) e f), e in conformità ad esse, le Federazioni Sportive Nazionali, le Discipline Sportive Associate e gli Enti di Promozione Sportiva riconosciuti dal CONI e dal CIP, nonché le associazioni, le società, i centri e i circoli sportivi, comunque denominati, anche se non affiliati ad alcun organismo sportivo riconosciuto, adottano, per gli ambiti di rispettiva competenza e in osservanza della normativa in materia di previdenza e sicurezza sociale, appositi protocolli attuativi contenenti norme di dettaglio per tutelare la salute degli atleti, dei gestori degli impianti e di tutti coloro che, a qualunque titolo, frequentano i siti in cui si svolgono l’attività sportiva di base e l’attività motoria in genere.

 

il  DPCM del 17 maggio 2020 , nel documento Allegati  a pag 114 definisce quanto segue per le PALESTRE  DOWNLOAD 

PALESTRE
Le presenti indicazioni si applicano a enti locali e soggetti pubblici e privati titolari di palestre, comprese le attività fisiche con modalità a corsi (senza contatto fisico interpersonale).

▪ Predisporre una adeguata informazione sulle tutte le misure di prevenzione da adottare.
▪ Redigere un programma delle attività il più possibile pianificato (es. con prenotazione) e regolamentare gli accessi in modo da evitare condizioni di assembramento e aggregazioni; mantenere l’elenco delle presenze per un periodo di 14 giorni.
▪ Potrà essere rilevata la temperatura corporea, impedendo l’accesso in caso di temperatura > 37,5 °C.
▪ Organizzare gli spazi negli spogliatoi e docce in modo da assicurare le distanze di almeno 1 metro (ad esempio prevedere postazioni d’uso alternate o separate da apposite barriere), anche regolamentando l’accesso agli stessi.
▪ Regolamentare i flussi, gli spazi di attesa, l’accesso alle diverse aree, il posizionamento di attrezzi e macchine, anche delimitando le zone, al fine di garantire la distanza di sicurezza:
- almeno 1 metro per le persone mentre non svolgono attività fisica,
- almeno 2 metri durante l’attività fisica (con particolare attenzione a quella intensa).
▪ Dotare l’impianto/struttura di dispenser con soluzioni idroalcoliche per l’igiene delle mani dei frequentatori/clienti/ospiti in punti ben visibili, prevedendo l’obbligo dell’igiene delle mani all’ingresso e in uscita.
▪ Dopo l’utilizzo da parte di ogni singolo soggetto, il responsabile della struttura assicura la disinfezione della macchina o degli attrezzi usati.
▪ Gli attrezzi e le macchine che non possono essere disinfettati non devono essere usati.
▪ Garantire la frequente pulizia e disinfezione dell’ambiente, di attrezzi e macchine (anche più volte al giorno ad esempio atra un turno di accesso e l’altro), e comunque la disinfezione di spogliatoi (compresi armadietti) a fine giornata.
▪ Non condividere borracce, bicchieri e bottiglie e non scambiare con altri utenti oggetti quali asciugamani, accappatoi o altro.
▪ Utilizzare in palestra apposite calzature previste esclusivamente a questo scopo.
▪ Tutti gli indumenti e oggetti personali devono essere riposti dentro la borsa personale, anche qualora depositati negli appositi armadietti; si raccomanda di non consentire l’uso promiscuo degli armadietti e di mettere a disposizione sacchetti per riporre i propri effetti personali.
▪ Per quanto riguarda il microclima, è fondamentale verificare le caratteristiche di aerazione dei locali e degli impianti di ventilazione e la successiva messa in atto in condizioni di mantenimento di adeguati ricambi e qualità dell’aria indoor. Per un idoneo microclima è necessario:
▪ garantire periodicamente l’aerazione naturale nell’arco della giornata in tutti gli ambienti dotati di aperture verso l’esterno, dove sono presenti postazioni di lavoro, personale interno o utenti esterni (comprese le aule di udienza ed i locali openspace), evitando correnti d’aria o freddo/caldo eccessivo durante il ricambio naturale dell’aria;
▪ aumentare la frequenza della manutenzione / sostituzione dei pacchi filtranti dell’aria in ingresso(eventualmente anche adottando pacchi filtranti più efficienti);
▪ in relazione al punto esterno di espulsione dell’aria, assicurarsi che permangano condizioni impiantistiche tali da non determinare l’insorgere di inconvenienti igienico sanitari nella distanza fra i punti di espulsione ed i punti di aspirazione;
▪ attivare l’ingresso e l’estrazione dell’aria almeno un’ora prima e fino ad una dopo l’accesso da parte del pubblico;
▪ nel caso di locali di servizio privi di finestre quali archivi, spogliatoi, servizi igienici, ecc., ma dotati di ventilatori/estrattori meccanici, questi devono essere mantenuti in funzione almeno per l’intero orario di lavoro;
▪ per quanto riguarda gli ambienti di collegamento fra i vari locali dell’edificio (ad esempio corridoi, zone di transito o attesa), normalmente dotati di minore ventilazione o privi di ventilazione dedicata, andrà posta particolare attenzione al fine di evitare lo stazionamento e l’assembramento di persone, adottando misure organizzative affinché gli stessi ambienti siano impegnati solo per il transito o pause di breve durata;
. negli edifici dotati di specifici impianti di ventilazione con apporto di aria esterna, tramite ventilazione meccanica controllata, eliminare totalmente la funzione di ricircolo dell’aria; 
▪ Relativamente agli impianti di riscaldamento/raffrescamento che fanno uso di pompe di calore, fancoil, o termoconvettori, qualora non sia possibile garantire la corretta climatizzazione degli ambienti tenendo fermi gli impianti, pulire in base alle indicazioni fornite dal produttore, ad impianto fermo, i filtri dell’aria di ricircolo per mantenere i livelli di filtrazione/rimozione adeguati.
▪ le prese e le griglie di ventilazione devono essere pulite con panni puliti in microfibra inumiditi con acqua e sapone, oppure con alcool etilico al 75%;
▪ evitare di utilizzare e spruzzare prodotti per la pulizia detergenti/disinfettanti spray direttamente sui filtri per non inalare sostanze inquinanti, durante il funzionamento.

▪ Tutti gli indumenti e oggetti personali devono essere riposti dentro la borsa personale, anche qualora depositati negli appositi armadietti; si raccomanda di non consentire l’uso promiscuo degli armadietti e di mettere a disposizione sacchetti per riporre i propri effetti personali.


AL DOCUMENTO ISTITUZIONALE FACCIAMO SEGUIRE QUESTI NOSTRI APPUNTI PRATICI 

Poichè Ogni organizzazione sportiva deve procedere alla valutazione del rischio del proprio sito, il consiglio Direttivo di una ASD /SSD può stabilire delle procedure specifiche che valgono per i propri associati, ovviamente nel rispetto delle Linee Guida istituzionali e delle eventuali indicazioni emanate dalle Federazioni ed EPS alle quali sono affiliate.

 

PRATICHE DI IGIENE ANTICOVID 19 VALIDE OVUNQUE:

·         lavarsi frequentemente le mani, anche con gel disinfettanti;
·         mantenere la distanza interpersonale minima di 1 metro,
·         in caso di attività motoria e sportiva mantenere la distanza interpersonale di 2 mt
·         non toccarsi mai occhi, naso e bocca con le mani;
·         starnutire e/o tossire in un fazzoletto evitando il contatto delle mani con le secrezioni respiratorie; se non si ha a disposizione un fazzoletto, starnutire nella piega interna del gomito;
·         bere sempre da bicchieri monouso o bottiglie personalizzate;
·         gettare subito in appositi contenitori i fazzolettini di carta o altri materiali usati (ben sigillati).

BUONE PRATICHE PER RIDURRE ASSEMBRAMENTI
Per ridurre il numero totale delle persone presenti (contando anche istruttori e personale) contemporaneamente nel sito sportivo, è opportuno fare delle simulazioni di spazio utile a persona.
Esempio:


a)     per la sala corsi di gruppo - per rispettare i 2 mt di distanza da in piedi e da sdraiati con un margine – la si può suddividere in quadrati a partire da mt 4 x 4 (per maggior sicurezza di movimento dell’utente all’interno del quadrato si può estendere a mt 5X5 oppure 6X6); dopo ogni turno aerare locale (se possibile)  e pulire eventuali attrezzi usati e pavimento; per consentire a più gente possibile la frequenza si potrebbe ridurre la lezione a 45 minuti. Scegliere tipologie di lezioni  con pochi spostamenti dal posto. Non si possono fare sport di contatto.

b)    per lo spogliatoio si possono segnare delle delimitazioni sulle panche e uso alternato armadietti per rispettare distanza 1 mt e far entrare un numero di persone in base allo spazio disponibile. Molto facilmente la capienza spogliatoio è minore rispetto al numero di persone che possono allenarsi contemporaneamente, pertanto studiare un modo per farvi accedere le persone , soprattutto nei  momenti di cambio turno o massima affluenza consentita  (le docce se distanziate e igienizzate non sono vietate ma così si allunga il tempo di permanenza nello spogliatoio e quindi ancora meno persone che possono entrare a fine turno con disagi di assembramento all’esterno o conseguente riduzione ulteriore dei frequentatori simultanei).

c)     per la sala pesi è utile distanziare attrezzature di almeno 2 mt dove possibile e utilizzare sempre un calcolo forfettario di capienza (esempio superficie area sala pesi diviso 4 mt a persona).
Considerando la tipologia del lavoro che prevede la segmentazione per distretti muscolari, istruttori e direttore tecnico di sala devono supportare l’utenza nel riformulare i propri programmi di allenamento per favorire un uso intelligente di macchinari, attrezzi e spazi (esempio se ci sono pochissime persone ma tutte vogliono allenare gambe è facile che si crei disagio tra distanze e tempi di allenamento in un solo punto della palestra).
PT e insegnanti devono  indossare guanti e mascherina se lavorano a distanze inferiori ai 2 mt dall'allievo.


BUONE PRATICHE PULIZIE E IGIENE

·         differenziare ove possibile i punti di ingresso alla struttura dai punti di uscita;
·         creare veri e propri percorsi che impediscano il contatto tra le persone anche quando finisce la lezione;
·         è facoltativo installare barriere separatorie "antirespiro” nelle zone considerate critiche per contatto diretto (esempio reception)
·         dotare l’impianto/struttura di dispenser con soluzioni idroalcoliche per l’igiene delle mani dei frequentatori/clienti/ospiti in punti ben visibili, 
·         attrezzatura disinfettata con soluzioni idroalcoliche ad ogni uso 
·         disinfettare i propri effetti personali e di non condividerli (borracce, fazzoletti, smartphone, attrezzi, ecc..);
·         utilizzare in palestra apposite calzature previste esclusivamente a questo scopo.
·         non toccare oggetti e segnaletica fissa,
·         arrivare nel sito già vestiti adeguatamente per attività che andrà a svolgersi o in modo tale da utilizzare in modo agile lo spogliatoio o le aree adibite dal gestore del centro

·         tutti gli indumenti e oggetti personali devono essere riposti dentro la borsa personale, anche qualora depositati negli appositi armadietti; si raccomanda di non consentire l’uso promiscuo degli armadietti e di mettere a disposizione sacchetti per riporre i propri effetti personali. 
·         organizzare gli spazi negli spogliatoi e docce in modo da assicurare le distanze di almeno 1 metro (ad esempio prevedere postazioni d’uso alternate o separate da apposite barriere), anche regolamentando l’accesso agli stessi. 
·         garantire la frequente pulizia e disinfezione dell’ambiente, di attrezzi e macchine (anche più volte al giorno ad esempio  e tra un turno di accesso e l’altro), e comunque la disinfezione di spogliatoi (compresi armadietti) a fine giornata. 
·         predisporre un sistema di raccolta dedicato ai rifiuti potenzialmente infetti (es. fazzoletti monouso, mascherine/respiratori);

 

BUONE PRATICHE  PER PULIZIA E SANIFICAZIONE LOCALI E ATTREZZATURE

PULIZIA = si intende la detersione con soluzione di acqua e detergente;
SANIFICAZIONE = invece la decontaminazione con apposite soluzioni disinfettanti.

Indicazioni su disinfettanti e detergenti per si trovano sul sito Ministero Della Salute 

Nel piano di pulizia occorre includere almeno:
- gli ambienti dedicati alla pratica sportiva;
- le aree comuni;
- le aree ristoro;
- i servizi igienici e gli spogliatoi;
- le docce;
- gli attrezzi e i macchinari sportivi;
- le postazioni di lavoro e allenamento ad uso promiscuo;
- gli ascensori,
- i distributori di bevande e snack, con particolare attenzione alle superfici toccate più di frequente;
- le parti esposte dell’impianto di ventilazione (es. prese e griglie di ventilazione se facilmente raggiungibili).

Si ricorda che la percentuale di cloro attivo in grado di eliminare il virus senza provocare irritazioni dell'apparato respiratorio è lo 0,1% in cloro attivo per la maggior parte delle superfici.


Chi deve fare la sanificazione ?
La sanificazione tramite imprese autorizzate che rilasciano apposita certificazione non è obbligatoria;  tuttavia - poichè rappresenta un elemento di qualità  e sicurezza offerta verso l’utenza - valutare se tra prodotti, macchinari, tempo impiegato e costo richiesto non sia  conveniente/opportuno farla fare (almeno all'apertura iniziale).

L’obbligo invece sussiste per gli ambienti dove siano stati riscontrati casi confermati di COVID 19; si veda Ministero della Salute la circolare 5443 del 22/02/2020: in caso di pulizia di ambienti non sanitari ove abbiano soggiornato casi confermati di COVID-19, prescrive che tali operazioni siano eseguite da personale dotato di tutti i DPI e precise norme da seguire (mascherine FFP2 o FFP3, camice monouso, svestizione - smaltimento dei DPI monouso come materiale potenzialmente infetto etc.) e effettuate da imprese autorizzate ai sensi del D.M. 274/1997, che al termine dell'intervento rilascino apposita certificazione riguardante l'avvenuto intervento, in conformità alle disposizioni in vigore.

Utili anche le indicazioni della CONFESERCENTI di PRATO , che si esprime dicendo che La sanificazione può essere fatta dal titolare del negozio ed è obbligatoria almeno una volta al giorno, utilizzando prodotti quali etanolo a concentrazioni pari al 70% ovvero i prodotti a base di cloro a una concentrazione di 0,1% e 0,5% di cloro attivo (candeggina) o ad altri prodotti disinfettanti ad attività virucida, concentrandosi in particolare sulle superfici toccate più di frequente (ad esempio porte, maniglie, tavoli, servizi igenici etc). Tali adempimenti devono essere ordinariamente registrati supporto cartaceo o informatico, con auto-dichiarazione.  (La pratica di registrare su apposito fogli gli orari e giorni delle pulizie generali e specifiche può essere anche fatta dal Gestore della palestra per sua organizzazione ma anche per farla vedere).
 
BUONE PRATICHE PER L’INFORMAZIONE E SICUREZZA 

Ogni organizzazione sportiva deve procedere alla valutazione del rischio del proprio sito:

·         E’ facoltativo richiedere di rilevare la temperatura corporea, impedendo l’accesso in caso di temperatura > 37,5 °C.
·         Mantenere l’elenco delle presenze per un periodo di 14 giorni (in modo da poter avvisare le persone qualora qualcuno risultasse positivo al Covid19 )
·         Predisporre una adeguata informazione sulle tutte le misure di prevenzione da adottare, mettendole bene in vista nel sito sportivo, nelle zone di accesso, nei luoghi comuni, nelle zone di attività sportiva, nonché negli spogliatoi e nei servizi igienici.

BUONE PRATICHE NEI CONFRONTI DEI LAVORATORI/ISTRUTTORI

Tra i più importanti aspetti legati all'informazione, fatti salvi quelli legati allo specifico contesto della disciplina sportiva di riferimento, il lavoratore deve essere informato circa:
• l'obbligo di rimanere al proprio domicilio in presenza di febbre (oltre 37,5°) o altri sintomi influenzali (tosse, difficoltà respiratorie) mettendone al corrente il proprio medico di medicina generale e il medico sociale;
• l'obbligo di comunicare eventuali contatti con persone positive al virus avuti nei 14 giorni precedenti, rimanendo al proprio domicilio secondo le disposizioni dell'autorità sanitaria;
• l'obbligo di avvisare tempestivamente e responsabilmente il datore di lavoro/gestore del sito sportivo/rappresentante dell’organizzazione sportiva dell'insorgere di qualsiasi sintomo influenzale, successivamente all'ingresso nel sito sportivo durante l'espletamento della prestazione, avendo cura di rimanere ad adeguata distanza dalle persone presenti;
• l'adozione delle misure cautelative per accedere nel sito sportivo e, in particolare, durante l'espletamento della prestazione:
• mantenere la distanza di sicurezza;

• rispettare il divieto di assembramento;
• osservare le regole di igiene delle mani;
• utilizzare adeguati Dispositivi di Protezione Individuale (DPI).



INAIL _ L’INFORTUNIO SUL LAVORO PER COVID-19 NON È COLLEGATO ALLA RESPONSABILITÀ PENALE E CIVILE DEL DATORE DI LAVORO
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Il datore di lavoro risponde penalmente e civilmente delle infezioni di origine professionale solo se viene accertata la propria responsabilità per dolo o per colpa
In riferimento al dibattito in corso sui profili di responsabilità civile e penale del datore di lavoro per le infezioni da Covid-19 dei lavoratori per motivi professionali, è utile precisare che dal riconoscimento come infortunio sul lavoro non discende automaticamente l’accertamento della responsabilità civile o penale in capo al datore di lavoro.

 MISURE SPECIFICHE DEVONO ESSERE ADOTTATE QUALORA NEL CENTRO SPORTIVO VENISSE ACCERTATA LA PRESENZA DI PERSONA CON SITUAZIONE DI POSITIVITA' AL  COVID19