La Riflessologia Plantare si basa sul principio per il quale il piede rappresenta l’intero corpo, con tutte le componenti e le relazioni fisiche, psicosomatiche e superiori. Scientificamente, ogni punto del piede è unito tramite una terminazione nervosa ad un determinato ganglio sulla spina dorsale, che a sua volta è collegato con un organo. Nei piedi troviamo dunque delle terminazioni nervose che agiscono di riflesso su tutto il corpo. Stimolando opportune zone del piede, si va così ad agire nei vari organi, proprio come se venissero effettivamente toccati e massaggiati, al fine di migliorarne il funzionamento e ripristinarne l’equilibrio. Esaminando le varie zone dei piedi, l’operatore riesce a valutare quale disturbo energetico sia in corso, e agendovi opportunamente, arriva a stimolare tutti gli organi connessi favorendone il corretto funzionamento. La zona del piede che presenta dei problemi (dolore, tensione, edema, lassismo…) rappresenta una spia molto precisa di quale disturbo organico o funzionale possa trattarsi, sia che il ricevente presenti sintomi o meno. Il piede dà infatti un preavviso molto prima che la malattia si manifesti, da cui l’importanza preventiva, oltre che curativa, della Riflessologia Plantare.
A questo scopo la comunità scientifica ha fissato delle linee guida, non sempre coerenti tra i vari Paesi; in Italia le raccomandazioni degli specialisti sono contenute nei LARN (Livelli di Assunzione Raccomandati di Nutrienti); a livello europeo si seguono le indicazioni della Commission of the European Communities, 1993; mentre in America le linee guida sono definite RDA (Recommended Dietary Allowances).
Gli integratori possono essere consigliati per completare una alimentazione che per vari motivi risulti carente di qualche principio nutrizionale, oppure per supplementare la dieta in caso di aumentato fabbisogno individuale.
Il Decreto Legge del 24 aprile 2013 – pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n° 169 del 20 luglio 2013 – decreta l’obbligatorietà dei defibrillatori per tutte le Società sportive; delineando le linee guida per la dotazione e l'impiego, da parte delle societa' sportive sia professionistiche sia dilettantistiche, di defibrillatori semiautomatici esterni e di eventuali altri dispositivi salvavita.
Vi rientrano tutte le ASD e SSD, e le scuole di danza.
Sono escluse le societa' dilettantistiche che svolgono attivita' sportive con ridotto impegno cardiocircolatorio, quali bocce (escluse bocce in volo), biliardo, golf, pesca sportiva di superficie, caccia sportiva, sport di tiro, giochi da tavolo e sport assimilabili.
Le societa' dilettantistiche hanno tempo per dotarsi dei dispositivi fino al 20 gennaio 2016 salvo proroghe (30 mesi dalla pubblicazione del Decreto).
E’ noto che i collaboratori delle Associazioni Sportive godono di un regime di favore se il reddito percepito non supera un certo massimale e se sussistono altre condizioni essenziali. Su queste condizioni si può fare confusione quindi cerchiamo di riassumerle in modo sintetico.
Quali sono i redditi detassati
Ai sensi dell’art.67, c.1 lett. m) del TUIR, sono considerati “redditi diversi” con possibilità di detassazione:
- le indennità di trasferta,
- i rimborsi forfettari di spesa,
- i premi
- i compensi
- i rimborsi di spese documentati relative al vitto, alloggio, al viaggio e ai trasporti sostenuti in occasioni di prestazioni effettuate fuori dal territorio comunale per conto della ASD.
Per quali attività viene riconosciuta l’agevolazione
E’ importante che questi redditi siano erogati nell’esercizio di attività sportive dilettantistiche erogate dal CONI, dalle Federazioni sportive nazionali, dall’UNIRE, dagli enti di promozione sportiva e da qualsiasi altro organismo riconosciuto che persegua finalità sportive dilettantistiche (es. ASD riconosciuta dal CONI).
