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COVID19, SALUTE, PALESTRE, ECONOMIA...QUALE VERITA'?
di Antonella Lizza

Sulla scia di un allarmismo generale ben rinforzato dai media e dalle numerose - forse volute - indiscrezioni da "fonti importanti" abbiamo avuto un nuovo DPCM il 13 ottobre; subito integrato con il DPCM del 19 ottobre, che a a sua volta ha avuto necessità di spiegazioni attraverso le numerose FAQ che si trovano sul sito Sport.Governo.it.

Segue messaggio inquietante di Conte con rilancio di una settimana per decidere se palestre e centri sportivi potranno restare aperti, settimana di ansia sia per utenti che per gestori.
Parte la raffica di controlli in tutta Italia, le palestre sono in regola, anche il Ministro Spadafora rinforza il punto che non ci sono evidenze che questi ambienti siano più pericolosi di altri, anzi!
Oggi aspettiamo un altro nuovo DPCM, che sarà frutto di posizioni diverse e  contrastanti e qui vorrei esprimere una riflessione, chiarendo che sto parlando a titolo personale.

Perché e su cosa c'è contrasto?

1) sulla gravità dei dati: i positivi asintomatici sono prova del maggior rischio contagio o sono prova che il virus tocca ma non fa ammalare o morire con tasso alto?

2) su cosa va fatto per prevenire contagi: esempio provocatorio salgo su un autobus pieno e sto alla fermata Metro a 40cm di tante persone per lungo tempo no problems.... Mi alleno a 2mt in una palestra dopo aver misurato febbre, igienizzato mani e attrezzi, un enorme elenco di adempimenti di distanziamento, contingentamento, igiene ecc . ma la palestra è un problema.
Aggiungo una provocazione: su gli autobus ci vanno i soggetti a rischio, in palestra ci vanno i così detti paladini del fitness ovvero alimentazione, integratori, fisico abituato allo stress psicofisico... Indi coloro che mettono in atto le migliori misure per potenziare il sistema immunitario

3) su cosa va fatto per sostenere l'economia:  in una fase epocale come questa inasce il dibattito su l' "essenziale"... Quando il concetto base dovrebbe essere che se 1000 persone vivono e mantengono famiglia con una attività allora per loro è essenziale! Questi 1000 contano meno o poco su 10000? Provocazione: va deciso se è più giusto veder morire 1000 su 10000 per causa povertà oppure 1000 su 10000 per causa covid 19...

4) a proposito di percentuali: su danno economico, su morti e malati gravi, su portatori sani di vari ceppi coronavirus che sono rilevabili e tra questi il Covid-19, su incidenza di un settore produttivo su PIL italiano ecc. Ricordiamoci che in statistica se io mangio 2 polli e tu zero il risultato "ufficiale" e che tutti mangiano un pollo e tutti sono nutriti bene

5) sul sostegno economico:  se la scelta giusta è sostenere la salute a ogni costo, il costo è dare ristoro economico efficace e immediato a tutti i cittadini che con grande solidarietà verso tale mission, stanno sacrificando il lavoro, la possibilità di sostenersi e la possibilità di avere una vita dignitosa per sè e per la generazione futura

5) e per finire la politica moderna.... Nella Grecia antica il politico parlava per far crescere la "polis" ovvero parlava per la città e per il cittadino.... Se due politici pensavano la stessa cosa era un vantaggio immediato.... Nella politica odierna se due politici pensano la stessa cosa (anche perché è l' unica cosa giusta e ovvia) e uno la dice, l'altro poi deve dire per qualcosa di diverso perché non sono nello stesso gruppo.... Una decisione di un giorno diventa così di molti, moltissimi giorni.... (però i media almeno hanno da scrivere).

 

Il problema non è fare la cosa giusta. E’ sapere quale sia la cosa giusta.
(Lyndon Baines Johnson)

 

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